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09.10.2024
Le 80 lune di Saturno e quella luce che danza da Reggio nell'Emilia
È un appuntamento che si fa notare, eccome, e non solo per il titolo ‘Saturno ha ottanta lune’, il festival aperto dei teatri di Reggio Emilia che porta nella città del Tricolore qualcosa come 36 spettacoli di livello internazionale, a partire dal notevole concerto d’inaugurazione, il 16 settembre, con Oumou Sangaré, cantautrice-star del Mali che è anche ambasciatrice Onu dei diritti sulle donne. Degno di nota subito anche che, il 15 e 16 ottobre, sia di nuovo in scena il cult ‘Gardenia - 10 years later’ di Alain Platel e les ballets C de la B, per chi non è riuscito a vederlo a Milano a inizio settembre.
Pescando poche note ancora, dalla comunicazione ufficiale, di questo bell’appuntamento che viaggia ormai per il quindicennale, ci limitiamo a segnalare i tanti must per gli appassionati di danza. Da non perdere, il 1 ottobre, il Nederlands Dans Theater 2, una delle più importanti compagnie di danza contemporanea del mondo, che torna a Reggio Emilia con tre nuove ricercate coreografie. Il giorno dopo, 2 ottobre Gregory Maqoma, che attinge alla tradizione Xhosa, riflette sulla storia e sui problemi del Sudafrica oggi, su confini, migrazioni e identità.
Sempre dal Sudafrica la compagnia Via Katlehong Dance, che prende il nome dal sobborgo di Johannesburg, e stavolta si confronta, il 21 settembre, con i talenti europei di Amala Dianor e Marco Da Silva Ferreira. L’8 ottobre Annie Hanauer, in qualità di donna e di artista con disabilità, con ‘A space for all our tomorrows’ si sofferma sulle idee storiche e contemporanee di utopia, ispirandosi alla comunità di Monte Verità.
Il 23 ottobre Martin Zimmermann continua a perseguire il suo interesse per le figure umane che fisicamente, socialmente ed esistenzialmente si trovano ai margini della società. Il 5 e 6 novembre TanzMainz presenta ‘Soul Chain’ di Sharon Eyal, tra danza e musica elettronica. Se vi piacciono le novità, il 14 ottobre non perderete ‘Into the Open’ dei Voetvolk, dove sette performer si immergono nel groove e condividono l’energia della musica, spronandosi a vicenda su nuovi ritmi del krautrock (o rock cosmico).
In ogni caso, rimandiamo al programma completo sul sito iteatri.re.it/tipo/aperto/ e segnaliamo solo che per continuare a fare i simpatici, dai ‘cugini emiliani’, dopo ‘Saturno ha ottanta lune. Noi una sola e ci abbiamo messo pure i piedi sopra’ (sarebbe il titolo completo del festival), arriva l’annuncio che la nuova stagione teatrale si chiamerà ‘Liberi tutti!’. Evviva.
P.S.: per veri dramaholics, l’8 novembre torna in calendario l’appuntamento con ‘La Tempesta’, seconda prova shakespeariana di Alessandro Serra, dopo il celebre ‘Macbettu’; il ripescaggio da una forzata pausa post-covid (doveva essere in scena a Reggio E. il 5/6 aprile scorso), servirà anche per poterne apprezzare il consolidamento, dopo la tournée internazionale.
Nella foto di Caroline Minjolle, Annie Hanauer in ‘A space for all our tomorrows’