Classici greci, Goldoni, Manzoni e Virginia Woolf, da metà ottobre torna anche Paolo Nori. Ma spuntano due novità dal Libano

Joana Hadjithomas e Khalil Joreige raccontano in Triennale la scoperta di Orthosia (foto di Tarek Moukaddem)

N.G.

Una bella ventata di khamsin

Settimana 42ma dell'anno all'insegna di un brivido finale, grazie a ben due intriganti novità che arrivano dal Libano come folate di khamsin, il vento del deserto. Per lo speciale FOG Inequalities di Triennale Milano Teatro (dopo l’attesa riproposta, il 15-16 ottobre, di ‘A Visual Diary - A Journey into the 1980s New York Queer Art Scene’, lavoro cult di Fabio Cherstich), il 18 e 19 ottobre è in programma ‘La vertigineuse histoire d’Orthosia’. Firmata dagli artisti multidisciplinari libanesi Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, quest’opera che intreccia memoria, identità e politica in una ricerca tra archivi ritrovati e personali, immagini, manufatti e testi, racconta della scoperta casuale di un'antica città romana che sembrava destinata a restare un mito, durante un conflitto tra governo e islamisti.

N.G.

Dalle Colline rispunta Brecht

Con il titolo ‘Quatre murs et un toit’ la nuova creazione del duo Majdalanie-Mroué arriva quasi come un raddoppio creativo del Libano nel fine settimana, in scena a Torino al Teatro Astra, per il XXX Festival delle Colline Torinesi, che firma addirittura la coproduzione con Festival d’Automne e Centquatre-Paris. E' una sorta di conferenza teatrale (con musiche) sul processo che nel 1947 gli americani istituirono contro Bertolt Brecht, sospettato di essere militante comunista. Il racconto storico, basato anche sui verbali della famigerata Commissione per attività anti-americane della Camera, s’intreccia con le vicende stesse di Lina e Rabih, che si fermano a riflettere sulle vite degli esuli, sui disastri dell’autoritarismo e di ogni clima da caccia alle streghe.

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Grazie, anche per 'Lello' Baldini

Un’altra gita attira molti appassionati anche da Milano, ed è in direzione Parma. Al Teatro Due, dal 15 ottobre, debutta Paolo Nori con ‘La disperazione. Secondo episodio’. Accompagnato dalle musiche di Alessandro Nidi eseguite dal vivo, lo scrittore affronta il sequel del suo ‘La libertà. Primo episodio’ in cui aveva intrapreso ‘un discorso intimo, ma collettivo, sulla libertà, in dialogo con alcune figure straordinarie della letteratura russa’. Straordinario narratore anche teatrale, stavolta Nori parlerà soprattutto della sua di vita, delle due volte in cui è morto e del suo lavoro. Da non perdere anche il suo recente volume 'Chiudo la porta e urlo', che intreccia la storia di un poeta romagnolo grandissimo e ancora poco noto Raffaello Baldini.

N.G.

Leda non ha paura di V.W.

Arriva dal 14 ottobre a La Cavallerizza in Corso Magenta, per MTM, uno spettacolo su Virginia Woolf dal titolo shakespeariano ‘Fear no more’. Non ha paura di certo nemmeno la giovane Leda Kreider, che interpreta la scrittrice e risponde alle incalzanti e drammatiche domande di senso che le rivolgono due sue creature letterarie, Clarissa (Maria Laura Palmeri) e Septimus (Matthieu Pastore). Ardua sfida per la regia di Simona Gonella, sulla riscrittura contemporanea firmata da Francesca Sangalli. Un bel pretesto anche solo per rispolverare una delle più belle canzoni di ‘Cymbeline’: Fear no more the heat o’ the sun (Non temere più il calore del sole);/ Nor the furious winter’s rages,(nè le furie rabbiose d’inverno)/ Thou thy worldly task hast done, (tu che hai finito il tuo servizio nel mondo)…

Matthieu Pastore, Leda Kreider e Maria Laura Palmeri in 'Fear no more' su Virginia Woolf (foto Luca Del Pia)

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Disarmati con Vacis e Badhan

Apertura di stagione all’insegna del 'Teatro Disarmato' per il Teatro Menotti, che ha scelto di proporre un percorso civile e artistico sulle guerre con una rassegna che attraversa epoche, linguaggi e memorie. Si comincia, dal 14 al 19 ottobre, con il Trittico della guerra diretto da Gabriele Vacis (Prometeo, Sette a Tebe, Antigone), una trilogia che mette in scena ribellione, guerra fratricida e resistenza etica. Chiude, dal 27 ottobre, l’atteso passaggio a Milano di ‘Causa di beatificazione - Tre canti per voce e tempesta’ nuovo spettacolo della compagnia di tendenza Slow Machine di Rajeev Badhan.


N.G.

Toni da Oscar con Manzoni

Per incalliti fans degli attoroni, segna un bel colpo il 15 ottobre il Teatro Oscar, che ospiterà Toni Servillo per una lettura manzoniana. Nello spettacolo, dal titolo descrittivo ‘Toni Servillo legge Manzoni’, l’attore che si considera più notoriamente al maiuscolo del nostro mondo dello spettacolo affronta il colloquio fra don Abbondio e il cardinal Federigo Borromeo, momento topico morale e cristiano della narrazione de ‘I Promessi Sposi’. Da una parte la posizione di chi confessa: 'Il coraggio, uno non se lo può dare'. E dall’altra la testimonianza di chi crede profondamente: 'l’amore è intrepido:…il coraggio non doveva mancarvi al bisogno'.

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Quel Todero è un burbero vero

Attendendo il 23 ottobre per il ritorno in cartellone del long-seller strehleriano ‘Arlecchino’, nella versione con una compagnia di giovani attrici e attori della Scuola del Piccolo guidati dal regista Stefano de Luca e da Enrico Bonavera, l’occasione di confrontarsi con un altro grande Goldoni è offerta dalle repliche milanesi di ‘Sior Todero brontolon’, al Teatro Strehler, dall’11 al 19 ottobre. Coronato da una lunga tournée di successo lo spettacolo fa perno su Franco Branciaroli, perfetto nei panni del burbero protagonista della commedia, in un’inedita lettura di Paolo Valerio in cui l’universo goldoniano incontra il mondo delle marionette.

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