Il dramma del drammaturgo che sale in taxi per andare a teatro fuori orario e deve rispondere alla domanda: ma che lavoro fa?
10.12.2024
Rileggere Cassandra a Parma con Spregelburd e scoprire con i nuovi maestri se il teatro d'autore è vivo
Capita sempre più spesso di sentire ripetere da chi ha la fortuna di frequentare le scene europee, da Atene a Berlino, da Parigi a Londra, che vi è quasi ovunque un ben diverso atteggiamento nei confronti della drammaturgia, intesa anche proprio come mestiere particolare e a sé stante.
Certo, in Italia la scarsa considerazione nei confronti di uno dei lavori fondamentali del teatro, in fondo, è solo un aspetto - e non tra i meno nobili - della commistione di ruoli e d’interessi che purtroppo impera anche nel sistema teatro, quasi dominato da un pugno di singole figure che assommano le funzioni di autori-attori-direttori-registi.
Perciò fa particolarmente notizia la scelta, nell’ambito di un’isola felice come il TeatroDue di Parma, di organizzare dal 22 al 26 novembre le Giornate d’Autore, una settimana dedicata alla nuova drammaturgia europea, ‘per investigare lungo i mille rivoli che ne determinano la complessità: il rapporto con la scena, l’input dei sistemi produttivi, il dialogo con la critica, la relazione con le forme tradizionali e la multimedialità’.
Fondazione Teatro Due di Parma, poi, sottolinea che il programma delle Giornate d’Autore è stato imbastito con la collaborazione di Florian Borchmeyer, una figura di spicco dell’attuale scena internazionale, che dirige il FIND Festival dello Schaubhüne di Berlino, selezionando le nuove proposte per questa che è una delle vetrine più importanti.
Borchmeyer sarà a Parma anche come moderatore di tutti gli appuntamenti che costelleranno l’iniziativa. Ognuna delle Giornate d’autore sarà articolata in un incontro dedicato ad un tema specifico, una prospettiva attraverso cui guardare la drammaturgia, e in un focus di presentazione di autori e autrici attraverso una conversazione con lettura dei loro lavori più importanti o non ancora rappresentati, come nel caso dell’unico italiano invitato, Fausto Paravidino.
Paravidino farà una lettura di ‘Temporale’, insieme con Daniele Natali e Iris Fusetti, un atto unico, scritto tra il 2020 e il 2022, pubblicato sulla rivista digitale ‘Snaporaz’ e, per il momento, mai rappresentato in teatro. ‘L’azione’ - recita la scheda - ‘si svolge in un bar dove si incontrano due amici, due uomini tra i 40 e i 50, che non si vedono molto spesso. Una cameriera gentile svolge il suo lavoro di barista: prende le comande, porta ai due uomini quello che ordinano, al caso li consiglia. I due si aggiornano sull’andamento delle loro esistenze dall’ultima volta che si sono visti, poi la conversazione, tra un caffè, un bicchiere e un roast beef, prende una piega sempre più intima e piano piano comincia a coinvolgere anche la cameriera’.
E’ sicuramente l’argentino Rafael Spregelburd l’Autore che farà la parte del leone degli spettacoli legati a queste interessanti giornate a Parma: non solo perché il fine settimana 22-23-24 novembre segnerà il debutto mondiale e le prime repliche del suo testo inedito ‘Diciassette cavallini’, scritto appositamente per l’Ensemble TeatroDue. Roberto Abbati, Valentina Banci, Laura Cleri, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi e Pavel Zelinskiy stanno lavorando da un anno nel teatro di viale Bassetti, a quattro passi dalle rive del Parma, su questa pièce che vede lo stesso autore Rafael Spregelburd curare anche la regia.
Lo spettacolo - stando alle prime informazioni - è un ragionamento sul futuro che, reinventando il mito di Cassandra, estrae dalla storia classica un’inaspettata idea di divertimento, in un moto prima apollineo e poi dionisiaco.
‘La panoramica sull’approccio filosofico e profondo, pungente e critico, ma tenero e compassionevole di Spregelburd, considerato uno dei più importanti autori sudamericani’, spiega un comunicato di TeatroDue, ‘è completata dalla messa in scena di due spettacoli realizzati con la sua compagnia El Patrón Vázquez in Argentina e presentati per la prima volta in Italia: ‘Pundonor’, scritto e interpretato dal talento femminile più splendente del teatro argentino Andrea Garrote e ‘Inferno’, indagine intorno alla pittura di Hieronymus Bosch.
Tra gli altri autori in rassegna non mancano altri nomi di grandi interesse, a partire dal tedesco Marius von Mayenburg, già dramaturg e scrittore in residenza allo Schaubühne di Berlino, che il 23 novembre porterà a Parma anche il suo thriller psicologico sulle relazioni interpersonali e gli abusi di potere intitolato ‘Ellen Babić’. Fa parte della sua trilogia più recente composta dagli spettacoli ‘Egal’, ‘Ex’ e appunto ‘Ellen Babić’ (prodotto dal Berliner Ensemble nel 2024, verrà ripreso nel 2025, con ‘Egal’, dal Burgtheater di Vienna).
Davvero notevole anche l’invito a Ivan Vyrypaev, drammaturgo, regista e produttore russo contemporaneo, che ora vive e lavora a Varsavia. Classe 1974, Vyrypaev è stato definito da un esperto come Fausto Malcovati addirittura ‘il più importante drammaturgo russo del ventunesimo secolo’. In Italia dal 2013 Teodoro Bonci del Bene si occupa di Ivan Vyrypaev e ne ha tradotto la maggior parte dei testi per Cue Press.
Per le Giornate d’Autore, Bonci del Bene il 24 novembre presenterà insieme all’autore un patchwork delle opere, incluse alcune inedite e mai rappresentate in Italia. Da questo collage, sempre citando Malcovati, ‘viene a galla con lui il marcio di una società che per troppi anni ha represso i suoi lati oscuri. Viene a galla il sottosuolo postsovietico, diverso, ma in fondo non troppo, da quello dostoevskiano. Anche la sua, come quella di Dostoevskij, ma più estrema, è un’umanità ai limiti, profondamente disturbata, psichicamente instabile, cinica, violenta, sadica, perversa. (…) Vyrypaev non batte ciglio: il suo occhio osserva, il suo orecchio ascolta, e la vita affiora contorta, confusa, con i suoi accidenti, le sue assurdità, i suoi dolori, le sue volgarità, i suoi squilibri, le sue contraddizioni’.
Infine la francese Tiphanie Raffier sarà protagonista del Focus nella giornata del 25 novembre, con una conversazione e la lettura del suo nuovo ‘La réponse des Hommes’, a cura della compagnia di Teatro Due, come le altre internazionali.
In questo testo la drammaturga classe 1985 formatasi all’École du Nord di Lille, si propone di ‘esaminare, senza alcun intento moralista, i dilemmi e le preoccupazioni morali arcaiche e contemporanee che vivono dentro di noi. Il testo mette a confronto la tradizione delle Opere di Misericordia cristiane (accogliere lo straniero, dare da bere all'assetato, assistere il malato, vestire l'ignudo...) con la realtà del nostro quotidiano. Come possiamo fare del bene quando la realtà è così complessa e contraddittoria?’
Già attrice e co-autrice di adattamenti teatrali di grandi romanzi contemporanei come ‘Particelle elementari’ di Hollebecq e ‘2666’ di Bolano, portati in scena da Julien Gosselin, Raffier ha creato la sua compagnia, ‘La femme coupée en deux’ con cui dal 2012 ha messo in scena e diretto i suoi testi.
‘La réponse des Hommes’ è stato presentato dall’Odéon Théâtre de l’Europe di Parigi insieme al Théâtre Nanterre-Amandiers nel gennaio 2022. Nel 2023, sempre per il prestigioso Odéon, Raffier ha adattato ‘Némésis’ dal romanzo di Philip Roth. Ha anche lavorato per il cinema, trasformando in cortometraggio il suo primo successo teatrale, ‘La Chanson’, film selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, nel 2018.
Recita in conclusione il comunicato ufficiale relativo a questa bella iniziativa del progetto ‘Gradus. Passaggi per il nuovo’ di TeatroDue: ‘Le Giornate d’autore vogliono essere un’occasione per porre l’attenzione su teoria e prassi del Dramma, e per incontrare le voci di alcuni fra i più interessanti autori del panorama contemporaneo, con letture di testi inediti a cura di un gruppo di attori e attrici’.
Come si vede dai nomi e dai titoli, è un teatro tutt’altro che disincarnato e disimpegnato quello che verrà passato in rassegna nelle Giornate a cavallo dell’ultima settimana di novembre: è un teatro anche in qualche modo di drammaturgia tradizionale, ovvero non già immerso in quello spirito radicale d’innovazione del cosiddetto ‘teatro di realtà con la realtà’, ma che cerca comunque di confrontarsi con la vita delle persone e la contemporaneità.
Questo singolare ‘Parma-mento’ di teatranti d’altissimo livello sarà molto utile anche agli esperti italiani per capire lo stato dell’arte dopo il post-drammatico, ovvero per chiedersi, come direbbe qualche amico malizioso, se c’è ancora vita fuori dai Castellucci…
P.S. : Gli incontri, gratuiti e aperti al pubblico su prenotazione (biglietteria@teatrodue.org – tel. 0521.230242)