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Svelate di nuovo verità e menzogna a LIFE, Agrupación Señor Serrano pensa all'Amore e alla sua Storia

Anna Pérez Moya protagonista di 'Historia del Amor', debutto il 18 luglio al Festival Grec di Barcellona

 Si avvia a una splendida chiusura, con una graffiante commedia sulla pace del drammaturgo più noto della Repubblica del Kosovo, Jeton Neziraj, per una compagnia di artisti di varie aree europee dai Balcani all’Estonia, il primo festival LIFE organizzato da Zona K.

‘Negoziating Peace’, questo il titolo del singolare lavoro, va in scena per due sere, il 20 e 21 giugno, al Teatro Out Off. Ed è un’occasione davvero più unica che rara per entrare in contatto con una bella realtà di quei teatri a torto considerati minori, di una precisa area dell’Europa, pur complessa, tormentata e divisa, che mostra una vitalità culturale straordinaria. 

 La penultima rappresentazione di LIFE, con due repliche di ‘The Mountain’ di Agrupación Señor Serrano, ha peraltro conosciuto uno straordinario successo di pubblico, e non sono bastati i duecento posti dell’Out Off per contenere il pubblico: nonostante una fila di sedie in più, la lunga lista d’attesa è purtroppo rimasta quasi del tutto lettera morta su carta.

E’ vero che questa costruzione incantevole sul tema della verità e della menzogna rappresentava, in fondo, la quintessenza stessa del festival, ma si tratta pur sempre di uno spettacolo del 2020, per giunta già rappresentato a Milano nella rassegna estiva Da vicino nessuno è normale di Olinda.

 Molti sono corsi a rivedere ‘The Mountain’ e tutti sono usciti di sala quando sono state accese le luci al massimo sulla platea, per interrompere il lungo giro d’applausi. Del resto Agrupación Señor Serrano a Zona K sono di casa e qui hanno trovato asilo quando ancora non erano conosciuti. 

 Su ‘The Mountain’, poi, bisogna dire che cinque anni dopo suona ancora più indovinata, fin quasi profetica, questa proposta che senza dubbio rappresenta a livello apicale il particolarissimo stile di linguaggio di questa compagnia fondata da Àlex Serrano con Pau Palacios. Siamo proprio in uno standard straordinario del post-teatro, dove il divertimento e l’impegno si fondono con leggerezza e intelligenza rare.

 Non si esce mai da uno spettacolo dei Serrano senza un bagaglio di suggestioni e di idee di un certo spessore, ma colpisce anche la scelta di voler continuare a esplorare sempre nuovi territori. Due stagioni fa Agrupación Señor Serrano hanno addirittura affrontato, tra i primi, il tema dell’Intelligenza Artificiale, con ‘Una Isla’ che ha segnato un certo quale ritorno indietro a un linguaggio più teatrale, anche per via di una materia di per sé già così fredda. 

 E gli appassionati sono tutti già in attesa del prossimo ‘Historia del Amor’ che debutterà il 18 luglio al Festival Grec di Barcellona per poi arrivare in prima italiana a ottobre, in apertura del Festival delle Colline Torinesi. Niente paura, non sarà la svolta intimista, trattandosi di un singolare progetto ‘militante’ di storia dell’amore in cui Àlex e Pau vantano come complice d’eccezione Clara Serra, che aveva collaborato anche al processo creativo dell’opera ‘Tenorio’ presentata al Teatro Real nel maggio del 2024. 

 Clara Serra è una ricercatrice, attivista femminista ed ex deputata dell'Assemblea di Madrid. Attualmente è ricercatrice presso l'ADHUC (Centro di Ricerca Teorica, Genere e Sessualità dell'Università di Barcellona), dove fa parte del corpo docente. È formatrice su tematiche di genere e femminismo e la sua ricerca si concentra sulla costruzione e rappresentazione delle identità e sugli studi sulla mascolinità. Fa parte del collettivo Malas Feministas e ha pubblicato vari saggi. 

 Nella scheda del sito di ASS (la presentazione in nota 1, astenersi dalla lettura chi detesta gli spoiler!) si dice ancora che ‘Storia dell’amore è uno spettacolo di piccolo formato, dal dispositivo scenico leggero, ma complesso nei contenuti. Si tratta di un pezzo con un’unica performer in scena (Anna Pérez Moya) che, assumendo il ruolo di relatrice/medium, ci spiega la sua particolare cosmogonia dell’amore. E lo fa attraverso la narrazione orale, ma anche con l'utilizzo di risorse audiovisive. La performer supporta la sua storia in riprese video riconoscibili e in diversi praticabili pieni di ritagli di riviste, album, sculture e oggetti vari che vengono catturati da una videocamera in diretta e ingranditi su un grande schermo posteriore. D'altro canto, frammenti vocali tratti da documentari, film e messaggi vocali privati completano il panorama delle risorse utilizzate nel pezzo. Inoltre, lo spazio sonoro dello spettacolo viene anche creato dal vivo con un mixer e vari dispositivi musicali suonati dal vivo. In questo modo la parte audiovisiva della proposta non funziona come semplice complemento della narrazione orale, ma arriva piuttosto ad acquisire un ruolo narrativo autonomo’.

'The Mountain' mescola il tema del primo scalatore dell'Everest alla propaganda di Putin e al caso dello sbarco dei marziani di Orson Welles (foto di Jordi Soler)

(1) Quante storie d’amore esistono?

 Daenerys e Jon Snow. Scarlett O'Hara e Rhett Butler. Virginia Woolf e Vita Sackville-West. Il Dottor Slump e la signorina Yamabuki. Simone, Jean Paul e compagnia. Tarzan e Jane. Krishna e Radha. Jules e Rue in piena euforia. Rimbaud e Verlaine. Romeo e Giulietta. Layli e Majnun. Gilbert Grape e chi capiti. Elena e Paride. Afrodite e Adone. Snoopy e Charlie Brown. Jack ed Ennis all'ombra di Brokeback Mountain. Zendaya e Paul Atreides. Adriano e Antinoo. Lo Zou Hun. Il throuple. Clark Kent, Lois e Superman. Frida Kahlo e Diego Rivera. Sakura e Yohiro. Gabriela, Javier e Rocío. Tristano e Isotta. Quante storie d'amore esistono?

Una performer muove una videocamera su un tavolo, inquadrando una piccola statuetta di argilla appoggiata su una base rotante. Nello schermo sul fondo scopriamo che si tratta di una copia di una reliquia precolombiana. Scopriamo un corpo, poi un volto con un'espressione desiderante. Poi un altro volto accanto al primo. La performer inizia a raccontarci la sua ultima storia d'amore. Come si sono conosciuti, il primo sguardo (si comincia sempre da uno sguardo), il primo scambio di parole (goffo, titubante). La narrazione ricomincia, si dirama. Adesso non si sono incontrati di persona, ma tramite un'app. Il primo sguardo non è stato diretto, ma attraverso le sue foto (premeditate, ingannevoli). Ricomincia ma questa volta è uguale come si sono conosciuti. Non importa cosa ha attratto quelle divinità l'una verso l'altra. Ad un certo punto c’è stato un bacio, non sappiamo dove, non sappiamo quando. Sullo schermo, la statuetta rotante non mostra più solo due volti, ma tre. E poi quattro. E non solo quattro volti, ma quattro corpi intrecciati. Quando nasce l'amore? Dopo il primo bacio compaiono i tipici ostacoli: le loro famiglie in guerra non permetteranno mai al loro amore di prosperare. La storia si biforca. Sanno che il loro amore provocherà dieci anni di attacco di un esercito acheo contro una città. Sanno anche che non possono farci niente, la promessa di una comprensione illimitata, di affetto infinito, di sesso brutale, di emozioni sfrenate, di vertigini è troppo grande. Sanno che se continuano su questa strada, qualcuno si farà male, il cuore di qualcuno soffrirà. Ma la tentazione dell'amore... È la storia della performer? È la tua? Sullo schermo viene proiettata un'enorme cascata, Katharine Hepburn guarda con timore il fiume in piena, la barca si contorce tra sbalzi di onde e rocce, la cascata si avvicina mentre un Humphrey Bogart fradicio cerca di dominare la regina d’Africa. Lo schermo viene diviso in due e in una metà appare Chris Hemsworth con il petto scoperto circondato da una cascata di lava e fuoco. Nell'altra metà dello schermo, lo sguardo di Humphrey Bogart diventa, per semplice contrasto, desiderio per Thor.

Quante storie d'amore ci sono? Cosa c'entrano tra loro Virginia Woolf ed Enea? Come sono collegati gli amori di Daenerys, di Adriano e della performer? Dove si incontrano amore, desiderio e sesso? Cosa ci promette l'amore perché non possiamo smettere di cercarlo? Perché l'amore è ancora, dopo tanti secoli di storia umana, al centro di tutto? Perché può fare così male? Perché può portarci a stati sublimi e a vuoti dove nient'altro può portarci? L'amore è lo stesso in ogni momento della vita? L'amore oggi è diverso? L'amore è una dichiarazione politica? C'è ancora qualcosa da chiedersi sull'amore? È rimasta qualcosa da dire? Questa matura compagnia teatrale contemporanea crede di sì, che vale la pena lasciarsi trascinare in una storia dell’amore. Questa compagnia crede che vale la pena seguire quell'impulso che sentiamo di condividere questa cosa così privata con un pubblico.


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