

Oddio Lugano bella, almeno sul LAC c'è chi si diverte a sperimentare e a far lavorare i giovani talenti
07.07.2025
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Appuntamento da non perdere a Lugano, mercoledì 16 luglio alle 21, nella Hall del LAC, per ammirare una prova importante di nuovo teatro musicale, ‘Bestiario notturno. Ballad opera sulle melodies di Francis Poulenc’. Frutto del lavoro di un collettivo di artisti che lavorano tra teatro e musica, ‘Bestiario notturno’ è uno spettacolo che intende offrire l’occasione di conoscere un grande autore del ‘900 percorrendo strade inconsuete.
Con coraggio e creatività tre giovani talenti italiani, il direttore d’orchestra Martino Ruggero Dondi, il regista Lorenzo Ponte e la drammaturga Ginevra Salvaggio, hanno presentato questo progetto che è stato inserito nelle tappe di avvicinamento alla grande prima di metà settembre che il LAC sta allestendo, un singolare dittico composto da ‘La voix humaine’ di Poulenc e ‘Cavalleria rusticana’ di Mascagni, diretto dal Maestro Francesco Cilluffo per la regia teatrale di Emma Dante.(1)
Dondi con Ponte e Salvaggio dichiarano di essere partiti proprio dalla musica di Francis Poulenc, e in particolare dall’ascolto e dalla selezione delle sue composizioni vocali, per poi arrivare all’idea drammaturgica di questo ‘Bestiario notturno’. ‘Convivono nelle mélodies’, spiegano nella presentazione, ‘un’atmosfera di rarefazione onirica e un gusto per lo scherzo grottesco o anche osceno che, creando una leggerezza giocosa e velata di malinconia, hanno suggerito uno spazio e un tempo di sospensione, di margine. La rilevanza dei testi poetici delle mélodies ne ha reso necessaria la traduzione per l’esecuzione in lingua italiana per un’immediata comprensione delle parole cantate’.
Questo singolare e complesso progetto di teatro musicale, in realtà, si propone apparentemente con una semplice suggestione. ‘La notte apre un sipario: sospende le attività e le leggi della realtà diurna; le sue figure, invisibili alla luce del sole, prendono la scena. Un vecchio albergo a ore è l’unico luogo aperto in città a quest’ora della notte. È qui che entra una donna. Non dice nulla, si siede e guarda ossessivamente il suo cellulare: cerca una distrazione dalla sua disperata solitudine. Al bancone del bar c’è l’ostessa Jeanne che la accompagna in un viaggio alla scoperta di tutto un bestiario di inquietudini e piccole miserie umane.
Sei cantanti danno vita a un carosello di personaggi reali e onirici, ispirati alla vita e alle opere di Poulenc. Un broker stanco del suo matrimonio, due giovani ragazzi alla ricerca di un nido d’amore, una prostituta sconsolata, dei ballerini di tango, pescatori e netturbini, una coppia di clown, una suora sperduta e un vagabondo folle e visionario che non distingue la realtà dal sogno, danzano intorno alla malinconia della donna. L’ora tarda, l’estraneità reciproca e la casuale vicinanza, l’ebbrezza e il sogno allentano le maglie del reale e concedono loro uno spazio di ingiustificata confidenza, un’occasione di incontro altrimenti impossibile.
Ci vuole questa licenza di follia per far emergere la malinconia della voglia di ridere della vita e della morte, la spudoratezza di una domanda sincera sull’amore, la serietà dell’immedesimarsi nell’assurdo, la possibilità di mettere in dubbio ciò che si è stati durante il giorno. E occorrono parole - le parole di Apollinaire, di Louise de Vilmorin, di Paul Éluard e Max Jacob - che sembrino smarrire il loro senso per conquistarne uno più labile e più vasto, per fondersi con la musica di Poulenc e lasciare che essa, senza dire, parli’.
L’intero progetto risponde in fondo alla domanda retorica che lo stesso Dondi pone bello sfrontatamente in apertura del suo vivace account social: ‘Pensi che l’opera sia noiosa? La musica per te è un mistero? Prova a vedere qualche mio reel!’.
Per vedere di persona ‘Bestiario notturno’ al LAC, invece, è già tempo di segnarsi in lista d’attesa.
(1) Compare Turiddu con Elle al telefono
Due storie profondamente diverse ma accomunate dal tema della solitudine e del dolore d’amore, recita la presentazione del LAC: ne ‘La voix humaine’, una donna sola in scena si aggrappa all’ultimo, straziante dialogo telefonico con l’amante che l’ha lasciata; in ‘Cavalleria rusticana’, il dramma si consuma in una Sicilia arcaica e comunitaria, tra tradimenti, gelosie e un inesorabile destino di vendetta.
La protagonista della tragédie lyrique composta nel 1958 da Poulenc, tratta dalla pièce omonima di Jean Cocteau, sarà Anna Caterina Antonacci. I protagonisti del celebre triangolo amoroso che Mascagni compose ispirandosi all’omonima novella di Giovanni Verga sono invece Stefano La Colla (Turiddu), Veronica Simeoni (Santuzza), Dalibor Jenis (Alfio).
L’Orchestra, diretta da Francesco Ciluffo è quella della Svizzera italiana; il Coro della Radiotelevisione svizzera è diretto da Donato Sivo.