Un fine settimana nella cava dei pescatori, e poi la rivolta dei sordi: dopo C e B, riprende a Milano anche la Zona KBL
09.10.2024
Si balla tra Roma e Torino alla contesa di un mondo fluttuante, e poi fermi tutti, nel deserto artico di Molenbeek
‘Ukiyo-e’ starebbe, letteralmente, per immagini del mondo fluttuante: nella traduzione italiana contemporanea, alla fine dell’estate, con il nuovo balletto di Sidi Larbi Cherkaoui per il Ballet du Grand Théâtre de Genève intitolato appunto ’Ukiyo-e’, a oscillare sono anche le capitali della scena. Lo spettacolo che muove dalle idee originali di un movimento culturale giapponese dell’era Edo (1603-1868), nato dalla spinta a voler mettere al centro della vita artistica le fluttuazioni continue della quotidianità e dei paesaggi urbani, è annunciato in apertura della 38ma edizione di RomaEuropa Festival, il 6 e 7 settembre, per poi qualche giorno essere incastonato a Torinodanza, come prima ‘ospitalità internazionale di rilievo’ di una rassegna sempre molto attesa dal pubblico del balletto. Del resto il coreografo belga di origini marocchine è già stato ospite d’entrambe le manifestazioni.
Tanta acqua è passata sotto i ponti, come si suol dire, da quando Torino finiva nella guerra delle capitali in Italia, che ormai dagli anni Sessanta si combatte sulla contrapposizione tra Milano capitale morale e Roma istituzionale. Parlando anche solo di mondo delle scene, in ogni caso, Torino capitale sabauda è sempre lì ben piantata, con solide istituzioni, come il Teatro Stabile, e ottime iniziative, come Torinodanza appunto, che si contendono con le altre due capitali lo spazio dei festival di richiamo internazionale.
Così verso la fine della prima settimana di maggio, è capitato, per esempio, che Peeping Tom, magnifica compagnia di teatro-danza con base a Molenbeek-Saint Jean, Bruxelles, sono spuntati a Milano per presentare, durante FOG in Triennale Teatro, il loro ‘Dyptich’ (ovvero i primi due terzi dell’ultimo esaltante spettacolo ’Tryptich’), e insieme sono stati annunciati anche a Torino, con un nuovo spettacolo intitolato ’S 62° 58’, W 60° 39’, ospiti d’onore in chiusura dell’edizione 2023 di Torinodanza (nella foto sopra il titolo di Justine Burgheol). Decisamente un bel colpo, considerando che su questo nuovo lavoro Peeping Tom hanno voluto finora mantenere un certo riserbo, in attesa dell’annuncio della prima mondiale, che si terrà a settembre alla Biennale Danza di Lione, la prestigiosa manifestazione che ha commissionato il lavoro.
Il kolossal romano REF, di cui è appena stato pubblicato lo sterminato programma che coprirà ben tre mesi di rappresentazioni, per quest’edizione 2023 sembra aver affiancato alla consueta linea di partenza con i titoli più aderenti alle contaminazioni tra musica e teatro, un approccio che punta decisamente anche sul balletto, bissando la prima di ‘Ukiyo-e’ soffiata a Torino con un secondo appuntamento che più cult non si potrebbe, per gli appassionati di danza contemporanea: Anne Teresa De Keersmaeker con la sua compagnia Rosas (saranno tra i protagonisti di punta a luglio della 77ma edizione del Festival d’Avignone), a REF portano il 10 e 11 settembre ‘EXIT ABOVE – AFTER THE TEMPEST’, un nuovo spettacolo di ricerca sul rapporto tra musica e movimento, che indaga le radici del pop occidentale.
Giusto per spizzicare solo tra il calendario del primo mese, i fortunati fanatici di drama che riusciranno a seguire questo REF potranno vedere, per esempio, il nuovo lavoro della regista tedesca Susanne Kennedy, ‘una delle più originali del panorama teatrale internazionale odierno’ - recita il programma - ‘grazie a una visionarietà nutrita dai linguaggi digitali’: arriva a Roma con ‘Angela (a strange loop)’, firmato con l’artista multimediale e scenografo Markus Leg; questo nuovo progetto prosegue la linea del precedente ‘Jessica’, creato alla Volksbühne di Berlino nel febbraio 2022, che vedeva protagonista in scena un’incarnazione virtuale. In una lunga intervista sul sito di Avignone, dove ‘Angela’ viene presentato a metà luglio, la Kennedy spiega ‘Questo spettacolo è dedicato a un personaggio femminile e invita il pubblico a un’esperienza sensoriale, visiva e fenomenologica, per interrogarsi sulla questione della trasformazione’.
Se vi piace il linguaggio meno virtuale, a REF ci sono subito due appuntamenti da sold-out: il regista belga di fama mondiale per i riallestimenti dei titoli chiave del teatro-teatro, Ivo van Hove, presenta ‘Lo zoo di vetro’ di Tennessee Williams dentro un insolito rifugio sotterraneo, con Isabelle Huppert protagonista. E, prima di un ricco mese di ottobre che si aprirà con il nuovo ‘Antigone in Amazzonia’ di Milo Rau, ancora notevole sarà l’omaggio di REF a Peter Brook, con sei rappresentazioni, da martedì 26 settembre, di ’Tempest Project’, l’ultima rivisitazione del classico shakespeariano a cui il regista aveva lavorato con Marie-Hélène Estienne. Ma lasciamo la capitale e le lacrime d’immensa nostalgia che già spuntano, immaginando la sottile magia di questa rilettura de ‘La Tempesta’ che ruota sul tema della libertà.
Tornando a Torinodanza 2023, scorrendo sulla carta il ricco programma, appare davvero intrigante, con 33 rappresentazioni, a partire dall’inaugurazione, alle Fonderie Limone di Moncalieri, affidata alla Sydney Dance Company con il coreografo catalano Rafael Bonachela, con la prima italiana di ‘ab[intra]’, un viaggio epico e affascinante sulla manifestazione esteriore dei sentimenti profondi, che la critica internazionale non ha esitato a definire ‘una gemma della creazione artistica’. Quasi in abbinata con i citati Ballet du Grand Théâtre de Genève con Sidi Larbi Cherkaoui, è un altro ospite di rilievo anche del REF, il pluripremiato Akram Khan, londinese di origini bengalesi che riscriverà alla sua maniera multiculturale e inclusiva ‘Il libro della giungla’ di Rudyard Kipling (a Roma dal 28 settembre e poi a Torino, Fonderie Limone Piemonte, 6/7 ottobre). Ancora da non perdere l’israeliana Batsheva Dance Company, fondata da Martha Graham e dal 1990 affidata al suo diletto allievo Ohad Naharin, che presenta il nuovo spettacolo ‘Momo’, sul tema dello spaesamento.
Per quanto riguarda il gran finale con Peeping Tom, si conosce l’eccentrico titolo del nuovo spettacolo, ’S 62° 58’, W 60° 39’, che sarebbero in sigla le coordinate geografiche South 62 degrees 58 minutes, West 60 degrees 39 minutes, ovvero un improbabile punto nel deserto artico. Questo lavoro arriverà in prima nazionale italiana alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 24 e il 25 ottobre. Varrà la pena d’indagare meglio, e di riparlarne.
Basta così? L’agenda degli appassionati di emozioni artistiche d’Italia non si può mai considerare piena e troppo fitta: non è mai abbastanza. E proprio ‘enough not enough’, guarda caso, il titolo del primo appuntamento festivaliero estivo cult per le arti performative, Santarcangelo di Romagna, al via il 7 luglio, con un programma di grande respiro che il curatore Tomasz Kirenczuk presenterà ufficialmente il 25 maggio.