" /> Lassù tra le montagne si balla all'insegna della natura: Bolzano Danza fa 40 con un programma festoso e superlativo

A Milano si parte per il giro del mondo nella bolla con le maiuscole di FOG 2023

INK di Dimitris Papaioannu

 Nel 2023 Triennale Milano compie cent’anni e per la festa del 6 maggio è in cartellone un evento speciale firmato da Romeo Castellucci, ‘autore tra i più significativi del teatro contemporaneo’ (enciclopedia Treccani), ormai riverito regista di fama mondiale: sarà un po’ il clou anche del festival di performirg arts FOG, sesta edizione, che in anteprima presenta il concerto-proiezione di Jim Jarmush (con i suoi SQÜRL, e quattro cortometraggi di Man Ray, il 1 febbraio) per poi aprirsi ufficialmente con l’opera horror-fantasy INK dell’artista greco Dimitris Papaioannou (11 febbraio), e chiudersi con 'Fortress of Smile' (Fortezza del Sorriso), prima uscita italiana di Kuro Tanino, uno dei maestri del teatro giapponese post-Duemila (11 maggio). In tutto, una quarantina di appuntamenti di caratura perlopiù internazionale. Certo, scorrendo i titoli e i nomi d'arte, ci si ritrova un po’ nella saga delle maiuscole, ma ci sono maiuscole che si fanno perdonare. A partire, appunto, dal sofisticato logo FOG, che annuncia programmaticamente la sforzo editoriale di attualizzazione alla realtà post-digitale, e di sconfinamenti tra arte e arti, musica, teatro, cinema, danza e performance. Saranno pure snob, ma non vivono certo fuori dal mondo gli organizzatori di questo appuntamento, in primis il direttore artistico Umberto Angelini, che ha trasformato Triennale Teatro in un punto di riferimento notevole.

 Spizzicando qua e là il programma, davvero denso, si nota anche lo sforzo pregevole di guardare al pubblico che deve ancora formarsi, bambini e giovanissimi, con due proposte ad hoc che arrivano dalla Spagna, il lavoro irriverente sui miti greci ‘Olympus Kids’ dei bravissimi Agrupación Señor Serrano da Barcellona e una installazione sulla storia e l’immaginazione, ‘Los Protagonistas’, firmato dal progetto El Conde de Torrefiel (si trovano online assaggi di gran parte dei loro lavori). Per la serie delle performance da non perdere, aldilà dei diversi bei nomi italiani di profilo internazionale (Annamaria Ajmone, Caterina Barbieri, i Motus, Alessandro Sciarroni), sono attesi l’artista colombiana Martha Hincapié Charry, tedesca d’adozione, con AMAZONIA 2040, il 28-29 marzo; i superbi Peeping Tom (per la prima volta a Milano) con ‘DIPTYCH’ , il 5-6 maggio, a quasi un anno dalla splendida chiusura della Biennale Teatro; e il coreografo americano Jeremy Nedd con gli Impilo Mapantsula, il 12-13 aprile, con la rilettura in chiave western della danza 'pantsula', amata dalle street-gang sudafricane, e un titolo narrativo, stavolta senza maiuscole, ‘How a Falling Star Lit Up The Purple Sky’ (Come una stella cadente ha illuminato il cielo viola). Difficile pescare qualcosa di banale anche nella musica, che sembra farla un po’ da padrona in questa sesta edizione di FOG, dal barocco riproposto da Nino Laisné e Daniel Zapico con ‘Arca ostinata’, il 14 febbraio, all’elettronica d’avanguardia con Halina Rice il 5 marzo, per non dire degli altri nomi altisonanti, oltre a quello di Jarmush, come Meredith Monk o Ballaké Sissoko

 FOG lascia il segno fin dall’immagine che connota ciascuna edizione, e quest’anno in vetrina c'è la rappresentazione delicata e quasi scarna della condizione dello spettatore. La firma Alessandro Gottardo aka SHOUT (sigh, un’altra maiuscola e un altro personaggio di fama internazionale...) che, forse anche dopo le consolidate collaborazioni con giornali molto scritti come ‘New York Times’ e ‘Die Zeit’, si sa esprimere perfettamente anche attraverso le parole: ‘ho pensato a un uomo dentro a una bolla, che lo aiuta a volare e al tempo stesso lo protegge’ sono le frasi virgolettate di Gottardo nell’accurata cartella stampa di FOG 2023: ‘attraverso la bolla può osservare lo spettacolo del mondo accadere sotto di lui. In fondo lo stage di un teatro è un po’ una bolla che aiuta la nostra immaginazione a innalzarsi’. E, tanto per restare in tema di bolle e di spettatori, a Milano lo spettatore appassionato compulsa il cartellone del festival di Triennale Teatro con un sospiro di sollievo, purtroppo, come una sana eccezione che rompe quella certa cappa retorica e provinciale. Certo poi ognuno toglierebbe qualcosa e aggiungerebbe altro (Need Company, per esempio), ma non resta che ripetere: viva FOG!

Il manifesto di FOG 2023 con l’immagine di SHOUT

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