Un fine settimana nella cava dei pescatori, e poi la rivolta dei sordi: dopo C e B, riprende a Milano anche la Zona KBL
09.10.2024
Speciale Milano Festival 2/ Piazza bella piazza, divina Amelda, pedagogie metateatrali e tifo da stadio
N.G.
Il trucco c'è e te lo fa vedere Davide
A Presente Indicativo con ‘Limited Edition’, passeggiata perfomativa dal 10 al 12 maggio nella zona di Porto di Mare, periferia Sud di Milano (tutto esaurito, provare con la lista d'attesa), il regista associato del Piccolo Davide Carnevali ha potuto spiegare anche la sua concezione del teatro, che trova l'ispirazione letteraria in George Perec: ‘nelle mie intenzioni la visibilizzazione del meccanismo teatrale mira a fornire agli spettatori gli strumenti per decostruire le finzioni a cui siamo sottoposti nella vita quotidiana, prima di tutto le finzioni politiche’. Il meta-teatro pedagogico ci salverà anche dai sovranisti?
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Così Quito che non mi prendo sul serio
A proposito di pedagogie metateatrali, Tónan Quito ha riproposto per Presente Indicativo - ma non al Piccolo bensì in una saletta al Teatro Parenti - lo storico ‘Entrelinhas’, dialogo di un attore che spiega al pubblico che cosa si sono detti con l’autore e regista Tiago Rodrigues quando dovevano preparare un ‘Edipo’ che poi non hanno fatto. E a margine ha ammesso: 'in realtà, ci siamo divertiti a vedere quanto non avesse senso questo spettacolo, tant’è che Tiago voleva che imparassi a memoria il testo ma riesco solo adesso a ricordarmelo, dopo più di dieci anni che lo interpreto!’
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Un bel festival si vede dalla piazza
‘La piazza’ che Mare Culturale Urbano cura sul sagrato del Teatro Strehler, con un piccolo bar, un set per esibizioni musicali dal vivo e tante sdraio gialle, contribuisce in modo decisivo a conferire quella bell’aria da festival a Presente Indicativo del Piccolo. Sovente si trova in giro a salutare e controllare tutto il fondatore di Mare, Andrea Capaldi, che è anche direttore artistico: la rassegna presenta parecchie curiosità degne di nota, spesso in combinata con gli spettacoli. Notevoli, in particolare, i due-tre eventi legati all’antropologia del cibo.
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Amelda, altro che i nostri premi Duse!
La sera del 9 maggio non ha fatto in tempo nemmeno a muoversi su via Rivoli, dove c'è l'uscita dai camerini dello Strehler, la strepitosa Amelda Brown, interprete di ‘The Confessions’ di Alexander Zeldin, ché si è dovuta fermare per raccogliere i complimenti degli spettatori rimasti lì fuori. Attrice britannica di gran classe, 74enne, mostra fin dall’apertura dello spettacolo una capacità unica di prendere per mano il pubblico così semplicemente, senza strappi. Lo si era già visto anche a Roma, nel ’21, per ‘Love’ dello stesso Zeldin - non a caso è lei il volto immagine che apre anche il sito Zeldin Company -, che nel ’23 ha scelto sempre Amelda per una nuova versione ‘LOVE a Park Avenue Armory, New York’, che è stato anche il suo primo spettacolo americano.
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Hannah Alice giovane (Shakespeare version)
‘The Confessions’, da non perdere, è ispirato alla storia di vita della madre di Zeldin stesso, che nello spettacolo si chiama Alice. Insieme con Alice anziana, che è l’io narrante (Amelda Brown), vive le parti salienti e drammatiche del racconto in scena un’Alice giovane, l’attrice inglese di grande talento Hannah Morrish, che ha vinto già numerosi riconoscimenti come interprete shakespeariana classica, e si vede! Nell’originale andato in scena dal 19 ottobre del ’23 al Lyttelton di Londra per il National Theatre, Alice giovane era invece Erin Jean Norvill, australiana. Tra le attrici di riferimento del regista più importante di Sidney, Kip Williams, la Norvill è anche una donna molto impegnata, co-fondatrice di Safe Theatres Australia, movimento contro le discriminazioni di genere e di razza.
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Arrivederci FOG, dalla curva di Marsiglia
Che sorpresa, sull’ultimo biglietto teatrale del festival FOG 2024 trovare stampigliata l’indicazione: ‘Triennale Milano - Curva Primo Piano’. E, in effetti, è stato un po’ da stadio anche il tifo per l’insolita esibizione ad hoc, in tre orari diversi la stessa sera, del collettivo (LA)HORDE stavolta non con i professionisti del Balletto di Marsiglia, ma con un gruppo di veri e propri ragazzi di strada, chiamati a esibirsi in mezzo al pubblico. Li accompagnava un bravissimo dee-jay con vistosa t-shirt verde ‘Free Palestine’. Chiusura quasi pop di un festival considerato molto chic. (Per rivedere (LA)HORDE in Italia bisognerà aspettare luglio, e Bolzano danza, dove riproporranno 'Age of Content').