E il teatro militante al femminile scalda l'autunno di Parigi, con l'esordio di Adéle Haenel e Mnouchkine con le donne palestinesi

‘Voir clair avec Monique Witting’ con Adèle Haenel e Carol Geryl

Sembra proprio che una forte e precisa riscoperta dell’impegno politico e del terreno dell’attualità più viva sia la risposta del teatro francese alla crisi generale e a quella particolare del mondo della prosa, causata anche dalla rivoluzione digitale, accentuata dai lockdown per il Covid e dai nuovi ostacoli politici.

‘Il frastuono del mondo e delle nostre vite risuonerà talmente sui palcoscenici questo autunno, che agli appassionati di teatro in pieno burn-out informativo si devono proporre anche alternative per rilassarsi', ha scritto un po’ provocatoriamente il quotidiano Libération. Ma poi, presentando alcuni spettacoli più tradizionali e intimistici di una nuova stagione così caratterizzata ('une rentrée 'scènes' engagée'), ha dovuto comunque prima accennare a un breve elenco degli appuntamenti imperdibili e più attuali.

Per nostra fortuna vengono subito citati due nuovi titoli dei quali sono già annunciate alcune date italiane, entrambi prodotti dal TnS di Strasburgo, rivitalizzato dalla direzione artistica di Caroline Guiela Nguyen, che in quel teatro si è formata e ha plasmato la sua equipe.

 Si tratta di ‘Prende soin’ sulle vite dei lavoratori precari, il nuovo lavoro firmato Alexander Zeldin che mette in scena gli interinali di una società di pulizie nel magazzino dove si ritrovano la notte per fare due chiacchiere e bere un caffè. E' meritevolmente co-prodotto e già annunciato in cartellone da Teatro Metastasio di Prato e da TeatroDue di Parma.

Ovviamente c'è poi il nuovo commovente ‘Valentina’ di Caroline Guiela Nguyen, di cui peraltro sono ancora in tournée sia 'Lacrima' sia 'Saigon'. Definito tout court ‘un miracolo’, questo nuovo lavoro muove dalla vicenda di una madre malata, emigrata dalla Romania ed emarginata anche dalla barriera della lingua francese, a cui la giovanissima figlia deve tradurre la lettera di diagnosi.

‘Valentina’ sarà in prima italiana al RomaEuropaFestival dal 16 al 19 ottobre, per poi tornare il 16 e 17 maggio del 2026 a Milano, per la rassegna Presente indicativo di cui peraltro il Piccolo Teatro non ha ancora annunciato il programma.

 Si cita ancora come grande piéce di analogo stile ’65 rue d’Aubagne’ di Mathilde Aurier, un’autrice giovane e impegnata, ancora da scoprire in Italia, che ha costruito per La Criée, il Teatro nazionale di Marsiglia, un lavoro sul crollo di tre case popolari fatiscenti che ha causato una sollevazione di piazza nella grande città portuale francese alla fine del 2024. 

 Poi, altra novità in scena a Parigi per il Festival d’Automne, ai primi d’ottobre, al Théâtre des Bouffes du Nord, è ‘Voir clair avec Monique Witting’, un apologo iper-femminista che segna l’esordio alla regia dell’attrice-attivista Adèle Haenel (nota per il film 'Ritratto di una giovane in fiamme') con la batterista e musicista Carol Geryl e il collettivo militante DameChevaliers.

Il nuovo singolare spettacolo musicale e politico è prodotto da DACM, la compagnia di Gisèle Vienne, e si annuncia come una sfida per riportare in primo piano le idee forti di una figura di riferimento del Movimento di liberazione delle donne (MLF) e del lesbismo radicale. 'Monique Wittig ha profondamente segnato il pensiero contemporaneo', recita la scheda, 'svelando i fondamenti politici del linguaggio e mettendo in discussione la costruzione dell'universale attraverso il prisma dell'oppressione di genere'.

'Artisti, spettatori e spettatrici si ritrovano al calar della notte, il tempo di uno spettacolo per riflettere insieme', recita la scheda. 'Nel sollievo palpabile di uno spazio-tempo ai margini del mondo, si dispiega il pensiero che raddrizza e decuplica il potere di ognuno. Nel cerchio di parole, le emozioni si aggrovigliano in noi per vedere chiaro'.

 L’elenco degli spettacoli impegnati potrebbe continuare, ma il carico da novanta lo cala pure l’immensa Ariane Mnouchkine che, mentre prepara la seconda parte della sua grande opera sulla Rivoluzione russa, ha voluto allestire nel suo Théâtre du Soleil, nella Cartoucherie, ‘Un’assemblea di donne, versione palestinese’.

E' un dittico interpretato da donne palestinesi e basato sull'opera di Aristofane, con spettacolo e film documentario, a cura del Teatro Nazionale Palestinese, in collaborazione con Roxane Borgna, Jean-Claude Fall e Laurent Rojol. Va in scena l’11, 12, 18 e 19 ottobre e si connota non solo come un gesto solidale, basato su un lavoro di raccolta di testimonianze in Cisgiordania nel 2021, ma anche critico, dato che la questione femminile è decisamente molto scottante all’interno dei popoli arabi.

E non è finita: sempre secondo 'Libération' sono in scena complessivamente nei teatri della capitale e della Grande Parigi addirittura una dozzina di spettacoli di segno marcatamente femminista (vedi l'elenco qui).

Tra gli altri, si fa notare 'Occupations', la nuova produzione della Comédie de Genève firmata da Séverine Chavrier regista, autrice e direttrice artistica del teatro svizzero di lingua francese. Dopo il successo di 'Absalon, Absalon!', la Chavrier s'impegna in un'altra narrazione dove il teatro dialoga con la musica, la danza, l'immagine e la letteratura per volgere lo sguardo all'intimo e al desiderio femminile, partendo da testi di di Marguerite Duras, Annie Ernaux e Constance Debré.

 E giusto per crollare sotto il peso dell’invidia, si segnala anche la Saison Brésil che la Francia ha scelto di dedicare quest’autunno alle creazioni teatrali del paese del presidente Lula, ha vissuto più di un momento aulico al femminile, come per il magnifico poema danzato ‘Borda’ di Lia Rodrigues (a Lione e a Parigi) o le performance di strada di Clarice Lima, una delle rivelazioni della Biennale de la Dance Lyon.

Per non dire - dato che bisognerà riparlarne - di quello che si è visto a Parigi, il 23 settembre, al Théâtre de la Ville, dove ha preso il via un’articolata tournée francese dello strepitoso Balé da Cidade de Sao Paolo, con due creazioni della coreografa-rivelazione Rafaela Sahyoun, il grandioso e ammaliante ‘Fôlego’ (Respiro) e il nuovo ‘Boca Abissal’ (Bocca abissale).

Frontespizio del 'dossier de la presse' sul nuovo lavoro del Théâtre du Soleil con il Teatro Nazionale Palestinese annunciato per l'11 ottobre

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